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Emilia-Romagna

L'ultramaratoneta Andrea Accorsi riceve il premio Fair Play

Un'intervista all'atleta Uisp che ha ottenuto il riconoscimento del Coni e della Panathlon per aver accompagnato in una 100 km il corridore ipovedente Cristian Sighel.

Cristian Sighel accompagnato da Andrea Accorsi all'arrivo della 100 km 'Rimini Extreme'di Claudio Bernagozzi


BOLOGNA - Domenica 29 novembre, nell'ambito della XIV edizione della Fiera dello Sport di Rimini, l'atleta Uisp Andrea Accorsi ha ricevuto il Premio Fair Play, riconoscimento annuale elargito dal Coni provinciale e da Panathlon. Accorsi è un ultramaratoneta bolognese, dell'Atletica Calderara Tecnoplast di Calderara di Reno (Bo) ed è stato premiato per aver accompagnato l'atleta ipovedente Cristian Sighel durante la 100 km "Rimini Extreme 2009" del 25 e 26 luglio 2009. Lo abbiamo intervistato.

Descrivici le prime sensazioni dopo l'assegnazione del Premio Fair Play del Coni di Rimini.
"Ti confesso che ho accolto con imbarazzo ma con altrettanta gioia un riconoscimento come quello che il Coni e Panathlon di Rimini hanno deciso di assegnarmi. Mi sento però in dovere di ringraziare l'Uisp che mi ha sostenuto fin dall'inizio. A livello nazionale, con l'attenzione del presidente della Lega atletica Antonio Gasparro, ma anche e soprattutto a livello locale, con l'aiuto prezioso di Franco Carati e Claudio Bernagozzi, ho potuto disporre di uno staff che ha reso il mio progetto una splendida esperienza. Assieme siamo riusciti nell'impresa di portare Cristian Sighel, ragazzo ipovedente, a finire una 100 km solo con il supporto della mia voce e senza il classico cordino. Cristian è stato il primo atleta al mondo a compiere una simile gara. È stata un'emozione bellissima che ho avuto la gioia di condividere con Monica, la mia compagna, con lo staff, con gli atleti e le tante persone che ci hanno seguito, prima sulla stampa e poi presentandosi alla Darsena di Rimini ad accoglierci dopo una nottata vissuta e corsa sulle colline tra Romagna e Marche. E l'immagine di Cristian, raggiante e con le braccia verso il cielo, rimarrà per sempre negli occhi e nella mente di tutti e degli amici dell'Uisp che l'hanno resa possibile".

Perché assieme all'Uisp?
"La scelta di spartirla con l'Uisp nasce proprio da una totale condivisione del comune sentimento dello sportpertutti, uno slogan che identifica in pieno il mio pensiero. Nel territorio dove vivo si respira quest'aria di comune solidarietà nel nome dello sport. Aria che spero di aver portato sulle strade dove ho corso nell'arco di questi anni. Lo stesso slogan dell'iniziativa 'Guarda oltre a ciò che non vedi' credo identifichi bene le motivazioni che ritrovo in questo ambiente, ricercando e trovando stimoli e sensazioni che non siano sempre e solo quelli dell'agonismo puro".

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